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MŒA Intervista ad Andrea Terzolo, Sindaco di Oulx. Gli Escartons: la Sostenibilità affonda le radici nel patrimonio culturale dell’Alta Valle di Susa.

Updated: Feb 10

✒ Nel mondo moderno ci siamo abituati a sentir parlare di ‘sostenibilità’ e di ‘sviluppo sostenibile’, concetti applicati in diversi contesti e campi del sapere. In realtà, il loro utilizzo è relativamente recente risalendo allaprima Conferenza sull’Ambiente delle Nazioni Unite nel 1972, già concretamente definiti nel celebre Rapporto Brundtland del 1987. Ma si può affermare che prima di allora non si parlasse di principi sostenibili? …ovvero di una gestione delle risorse naturali pienamente rispettosa dei tempi necessari alla Natura per rigenerarne le scorte, consentendo alle generazioni future di averne disponibilità? In realtà, esempi di questo tipo si ritrovano viaggiando a ritroso nel tempo, anche di molti secoli indietro.


Ecco dunque che scavando nelle radici storico-culturali di una determinata area geografica si possono fare delle belle scoperte. È il caso di un territorio montano compreso tra l’Alta Val di Susa ed il Dipartimento Hautes-Alpes (Alti Alpi), dove nel corso del 1300 si sviluppò una forma di governance particolarmente illuminata che introdusse regole sociali ante litteramvolte a promuovere una più equa distribuzione della ricchezza, un miglioramento dell’educazione ed il rispetto dell’ecosistema alpino. La Repubblica degli Escartons è tutto questo. Un territorio in cui il Delfino (= governatore territoriale) concedeva grande autonomia gestionale alle comunità montane coinvolte, sovrane dal punto di vista politico.

Foto >> Andrea Terzolo, Sindaco di Oulx, presso Casa Bermond, residenza borghese nel suo ultimo restauro risalente al diciottesimo secolo (Oulx - Borgo Antico, 6 ottobre 2023) © MonacoEcoArt.com

Nel 1343, un documento ufficiale, la Grande Charte* (la Grande Carta), confermata dal Delfino Umberto II il Vecchio, inaugurava un esempio pionieristico di cooperazione interterritoriale che includeva cinque dipartimenti corrispondenti alle valli di: Briançon, Queyras, Oulx, Pragelato e Castel Delfino. Ciascun Escarton comprendeva altri sotto-territori con autonomie, su stampo dell’antica Roma, ma che emanava dal basso. All’interno di questi confini, si sviluppò una forma di governo molto simile ad una moderna “repubblica” in cui il sistema fiscale era condiviso dalle comunità (escarter = suddividere equamente le tasse) e non dai grandi feudatari e dalle famiglie nobiliari, quasi del tutto assenti nell’area di riferimento.


Ciò permise il fiorire di attività commerciali incoraggiate anche dalla Via de Sale e dal trasferimento della sede papale ad Avignone. Nacque dunque una “borghesia” locale istruita, consapevole di diritti e doveri comuni che includevano l’obbligo di partecipare alle decisioni della comunità, come il consiglio per eleggere il console guida, ed una gestione sostenibile dei boschi collettivi, qui fruibili da tutta la popolazione sulla base di regole precise. Territori ancora oggi gravati da uso civico. L’esperimento socio-politico, che coinvolse più di quarantamila abitanti, ebbe un tale successo da rimanere inalterato fino al 4 agosto 1789, per parte francese. Mentre la parte italiana fu ceduta al Piemonte con il Trattato di Utrecht del 1713 mantenendo tuttavia i diritti ed i privilegi fiscali fino alla loro definitiva annessione con il Regno dei Savoia che ne decretò il graduale ma inesorabile sgretolamento, con successiva perdita di ogni legame con la cultura francese nel 1860 (unificazione dell’Italia sotto Casa Savoia).


Una prosperità che durò nel tempo anche grazie alla successiva scoperta (a partire dalla metà del 1400) e sfruttamento di giacimenti metallurgici come la grafite (Col de Chardonnet), il ferro (Monêtier), l’oro (Briançon), l’argento, il rame, il piombo, lo stagno e il cinabro (Oisans, Exilles e Cesana).

Foto: Il salone in stile borghese di Casa Bermond (Oulx - Borgo Antico, 6 ottobre 2023) © MonacoEcoArt.com

Studi antropologici moderni parlano di “paradosso alpino", riferendosi a questa straordinaria anomalia storica in cui le popolazioni di alta montagna si trovavano ad essere culturalmente più aperte di quelle prossime alle pianure, con un grado di alfabetizzazione impensabile da raggiungere altrove in Europa, nell’Alto Medioevo. Infatti, nove abitanti su dieci erano in grado di leggere, scrivere e fare calcoli matematici, fino ad arrivare in alcuni casi a conoscenze filosofiche, artistiche e linguistiche. Da sempre territorio transfrontaliero di tradizione occitana, l’area coperta dagli Escartons vedeva già la pratica di varie lingue straniere.


La gloriosa epoca passata rivive attraverso l’architettura ed i cimeli storici custoditi dagli eredi delle famiglie locali. MONACŒCOART® ha raccolto la testimonianza diretta di Andrea Terzolo, Sindaco di Oulx (Alta Valle di Susa), che ci ha permesso di visitare in esclusiva un’abitazione privata del centro storico.


Foto >> 1. Il cortile interno di Casa Bermond; 2. La parte destinata ad usi agricoli (Oulx - Borgo Antico, 6 ottobre 2023) © MonacoEcoArt.com


MONACŒCOART® : Signor Sindaco, che cosa rende queste terre speciali rispetto ad altre del comprensorio alpino?


Andrea Terzolo: Se pensiamo a valli prospere come quelle del Trentino, la casa di montagna è tipicamente la baita con il tetto a capanna, la stalla attigua, la cucina, la camera e il fienile. Nel centro storico di Oulx, troviamo invece delle abitazioni chiaramente in stile cittadino con una struttura a chiostro, come una villa dell’antica Roma, che divideva la parte residenziale da quella destinata alle attività agricole. Nella Casa Bermond (dove ci troviamo), ogni ambiente stupisce per le dimensioni che sono molto più spaziose rispetto alla media. Una caratteristica architettonica che non troviamo neppure a pochi kilometri da qui, nella celebre stazione sciistica di Bardonecchia.


Questo ambiente domestico fungeva anche da azienda familiare con un forno privato, doppia stalla e cantina per le provviste, elementi tipici della tradizione alpina ma più evoluti del normale, a testimonianza di un maggiore benessere, nei limiti di una vita dura secondo i canoni moderni. Da notare infatti che i proprietari non hanno discendenze nobiliari ma sono a tutti gli effetti borghesi.

Foto >> Il giardino intern di Casa Bermond con vista sulla 'Torre Delfinale' nel suo caratteristico stile medioevale risalente alla seconda metà del quattordicesimo secolo ( Oulx, Borgo Antico, 6 ottobre 2023) © MonacoEcoArt.com

MONACŒCOART®: Qual è dunque l’essenza degli Escartons?


Andrea Terzolo: Andrea Terzolo: Poter consentire ad una famiglia non nobile di affermarsi in società grazie ai privilegi concessi dal Delfino che permise il loro affrancamento. Il salone della Casa Bermond nasce già con questa funzione. Stiamo parlando degli inizi del 1700 quando gli Escartons erano in fase di declino sul fronte italiano; ma questa rivoluzione sociale è destinata a lasciare il segno per i secoli successivi. L’atmosfera che si respira ricorda quella di un palazzo nel pieno centro di Torino, facendo dimenticare di essere sulle Alpi, a più di mille metri sul livello del mare.


I cimeli dimostrano anche l’interesse della famiglia per le arti, la letteratura e la cultura, conseguenza dell’azzeramento dell’analfabetismo, sia maschile che femminile ed un pari riconoscimento dei diritti successori sulle proprietà immobiliari e terriere, in un territorio particolarmente fertile per colture ed allevamenti. Una circostanza straordinaria per l’epoca, parte integrante della nostra identità culturale che ora vogliamo riscoprire e far conoscere. ***


🔸MONACŒCOART® ringrazia il Comune di Oulx per la collaborazione.


🇬🇧🇺🇸 Per leggere la versione inglese si prega di cliccare qui: ENGLISH VERSION

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By Maurice Abbati





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